La “XXI Mostra nazionale degli allevamenti bovini di razza Chianina allo stato semibrado” ha avuto l’avvio stamane, 28 settembre, nel complesso fieristico “S.Datti” di Ponte Presale. Con il saluto di Claudio Massaro, direttoree dell’ARA Toscana, al tavolo i nuovi amministratori della Valtiberina, a rappresentare l’Unione dei Comuni Montani, come Paolo Fontana di Caprese Michelangelo e assessore alla agricoltura; Alberto Santucci sindaco di Badia Tedalda e vicepresidente dell’Unione, Marco Renzi sindaco di Sestino, Ivano Sensi vicesindaco di Badia Tedalda. Nomi nuovi ma che propongono una politica in continuità a favore degli allevatori. E Santucci e Sensi non mancano di sottolineare che nella zona ormai siamo alla “ filiera corta”, con la piena attività del mattatoio comprensoriale, appunto di Badia Tedalda, ovviando a costi di trasporto per gli allevatori, e a viaggi stressanti per i capi da portare al macello.
Nonostante la Blue Tongue- oggetto di un ampio dibattito nel corso della mattinata – 7 gruppi di torelli selezionati andranno all’asta domani, 29 settembre e sul mercato 11 gruppi propongono Chianine di varia provenienza.
Sempre domani ci saranno gli Istituti di Agraria italiani per la “Gara di giudizio”, mentre già stamane è stata inaugurata una interessante mostra- organizzata dalla Associazione Nazionale “Città della Chianina” - di lavori scolastici prodotti dalle scuole di Sestino, Badia Tedalda, Ca’ Raffaello sul tema “Racconto la mia Chianina-Racconto il mio Villaggio”.
Il momento centrale della “Mostra Nazionale-Antica fiera del Ranco”, in attesa dell’asta, è stato costituito dalla discussione/illustrazione su argomenti quanto mai fondamentali e attuali.
Silvia Parrini della Università di Firenze e Renzo Malvezzi, dell’ARAT, hanno illustrato il tema della ”valutazione nutrizionale delle erbe e dei pascoli dell’areale toscano”, argomento quantomai funzionale per un sistema, come quello che fa riferimento a Ponte Presale, per gli allevamenti al pascolo. La novità è costituita da una nuova sperimentazione, un metodo innovativo nel calcolo nutrizionale delle erbe pascolive, denominato NIRS, veloce e non distruttivo, basato su nuove tecniche nella “spettroscopia nel vicino all’infrarosso”, sostanzialmente giocato sul colore delle erbe. Ciò consente di valutare la quantità alimentare utilizzata dal bovino e quindi, occorrendo, di integrarne il fabbisogno con foraggere. In effetti il ciclo dell’erba non dà valori costanti ma solo a metà- si può dire- del periodo di maturazione.
La sfida della nostra zootecnia- a livello nazionale- si gioca però sul contrasto alla Blue Tongue. Hanno illustrato la drammatica situazione italiana soprattutto Roberta Guarcini e Giovanni Filippini, dell’ANABIC e responsabili del Centro genetico di S.Martino in Colle, il più importante in Italia.
I cambiamenti climatici, con il riscaldamento globale hanno fatto migrare verso l’Europa- come era avvenuto già oltre un decennio fa, un microrganismi, apportatori di virus, che colpiscono soprattutto gli ovini, ma che si trasmettono anche ad altri animali – di allevamenti o selvatici – fino ad annidarsi nel bovino. Tutta l’Italia centro-meridionale ne è ormai invasa e in Toscana ne risultano ad oggi indenne solo le Province di Arezzo, Siena, Firenze. Il “culicoides” si annida in maniera particolare negli ambienti acquitrinosi, nelle piccole pozze d’acqua, negli scoli. La attenta manutenzione e pulizia della stalla e dell’area pascoliva non è sufficiente, ormai, ad arginare l’invasione, che si ferma, periodicamente, solo a basse temperature.
I tecnici che hanno illustrato la situazione propongono una sola strategia, ma nazionale e condivisa da tutti gli operatori, pena la perdita del mercato europeo: e cioè la vaccinazione obbligatoria per tutti i capi e per l’intera nazione. C’è stato, tra le righe, anche un appello alle Regioni e al Ministero a far presto, giacchè alcune Regioni, tra le maggiori interessate, come l’Umbria, hanno già introdotto tale vaccinazione: può consolare che i moderni vaccini- differentemente da quelli utilizzati all’apparire della malattia – sono ormai sicuri e non hanno inconvenienti per i capi bovini.
La soluzione possibile per affrontare l’epidemia è anche la premessa per poter dar seguito a nuovi progetti areali, e cioè ad allevamenti totalmente biologici, illustrati da Davide Pierleoni, che è una strada che vorrebbero seguire le amministrazioni di Badia Tedalda e di Sestino, come qualche raro caso in Italia già insegna.
Un appuntamento davvero interessante, quello di Ponte Presale. “Mai come in questo monento – commenta qualche allevatore, dimenticando per un momento i problemi sollevati- “il mercato tira, e la richiesta è forte e anzi siamo a corto di materia prima, cioè di Chianine”.
Indubbiamente non mancano altri problemi, che dovrebbero essere affrontati nei giorni della Mostra, come la necessità e l’urgenza del potenziamento veterinario in Valtiberina e il contrasto ai lupi e predatori, altra impari lotta dell’allevatore, accerchiato da troppi problemi per la sopravvivenza di una attività fondamentale per l’intera società.
(Giancarlo Renzi)
Nonostante la Blue Tongue- oggetto di un ampio dibattito nel corso della mattinata – 7 gruppi di torelli selezionati andranno all’asta domani, 29 settembre e sul mercato 11 gruppi propongono Chianine di varia provenienza.
Sempre domani ci saranno gli Istituti di Agraria italiani per la “Gara di giudizio”, mentre già stamane è stata inaugurata una interessante mostra- organizzata dalla Associazione Nazionale “Città della Chianina” - di lavori scolastici prodotti dalle scuole di Sestino, Badia Tedalda, Ca’ Raffaello sul tema “Racconto la mia Chianina-Racconto il mio Villaggio”.
Il momento centrale della “Mostra Nazionale-Antica fiera del Ranco”, in attesa dell’asta, è stato costituito dalla discussione/illustrazione su argomenti quanto mai fondamentali e attuali.
Silvia Parrini della Università di Firenze e Renzo Malvezzi, dell’ARAT, hanno illustrato il tema della ”valutazione nutrizionale delle erbe e dei pascoli dell’areale toscano”, argomento quantomai funzionale per un sistema, come quello che fa riferimento a Ponte Presale, per gli allevamenti al pascolo. La novità è costituita da una nuova sperimentazione, un metodo innovativo nel calcolo nutrizionale delle erbe pascolive, denominato NIRS, veloce e non distruttivo, basato su nuove tecniche nella “spettroscopia nel vicino all’infrarosso”, sostanzialmente giocato sul colore delle erbe. Ciò consente di valutare la quantità alimentare utilizzata dal bovino e quindi, occorrendo, di integrarne il fabbisogno con foraggere. In effetti il ciclo dell’erba non dà valori costanti ma solo a metà- si può dire- del periodo di maturazione.
La sfida della nostra zootecnia- a livello nazionale- si gioca però sul contrasto alla Blue Tongue. Hanno illustrato la drammatica situazione italiana soprattutto Roberta Guarcini e Giovanni Filippini, dell’ANABIC e responsabili del Centro genetico di S.Martino in Colle, il più importante in Italia.
I cambiamenti climatici, con il riscaldamento globale hanno fatto migrare verso l’Europa- come era avvenuto già oltre un decennio fa, un microrganismi, apportatori di virus, che colpiscono soprattutto gli ovini, ma che si trasmettono anche ad altri animali – di allevamenti o selvatici – fino ad annidarsi nel bovino. Tutta l’Italia centro-meridionale ne è ormai invasa e in Toscana ne risultano ad oggi indenne solo le Province di Arezzo, Siena, Firenze. Il “culicoides” si annida in maniera particolare negli ambienti acquitrinosi, nelle piccole pozze d’acqua, negli scoli. La attenta manutenzione e pulizia della stalla e dell’area pascoliva non è sufficiente, ormai, ad arginare l’invasione, che si ferma, periodicamente, solo a basse temperature.
I tecnici che hanno illustrato la situazione propongono una sola strategia, ma nazionale e condivisa da tutti gli operatori, pena la perdita del mercato europeo: e cioè la vaccinazione obbligatoria per tutti i capi e per l’intera nazione. C’è stato, tra le righe, anche un appello alle Regioni e al Ministero a far presto, giacchè alcune Regioni, tra le maggiori interessate, come l’Umbria, hanno già introdotto tale vaccinazione: può consolare che i moderni vaccini- differentemente da quelli utilizzati all’apparire della malattia – sono ormai sicuri e non hanno inconvenienti per i capi bovini.
La soluzione possibile per affrontare l’epidemia è anche la premessa per poter dar seguito a nuovi progetti areali, e cioè ad allevamenti totalmente biologici, illustrati da Davide Pierleoni, che è una strada che vorrebbero seguire le amministrazioni di Badia Tedalda e di Sestino, come qualche raro caso in Italia già insegna.
Un appuntamento davvero interessante, quello di Ponte Presale. “Mai come in questo monento – commenta qualche allevatore, dimenticando per un momento i problemi sollevati- “il mercato tira, e la richiesta è forte e anzi siamo a corto di materia prima, cioè di Chianine”.
Indubbiamente non mancano altri problemi, che dovrebbero essere affrontati nei giorni della Mostra, come la necessità e l’urgenza del potenziamento veterinario in Valtiberina e il contrasto ai lupi e predatori, altra impari lotta dell’allevatore, accerchiato da troppi problemi per la sopravvivenza di una attività fondamentale per l’intera società.
(Giancarlo Renzi)
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