Riflessione di Ermanno Dori
Badia Tedalda è un paese per vecchi, perché come i vecchi appare stanca e immobile, priva di energie vitali e ormai incapace di reagire,di incazzarsi, di dare una sterzata per invertire quel cammino lento e inesorabile che la sta spengendo. Tutto sembra scivolarle addosso senza lasciare traccia. Da mesi e mesi manca un parroco che risiede stabilmente in paese e che svolge quotidianamente il suo prezioso compito di pastore e di guida, soprattutto per i bambini e per le persone sole, che organizza gite e attività parrocchiali. Ma questo non interessa, basta che venga un prete,di corsa, la domenica mattina per la messa e va bene così. Il forno del paese ha chiuso i battenti tra l'indifferenza generale. Era bello sentire il profumo del pane appena sfornato o delle schiacce fritte. Dei volantini nei bar e nei negozi annunciano che la festa del paese non si farà più. A fine anno chiuderanno altre due botteghe storiche. E' un declino inarrestabile. Stanno morendo tutte quelle iniziative capaci di coinvolgere e aggregare le intere famiglie. Ma tant'è. Non c'è più quel vento leggero che portava l'allegria, la comunanza e quel forte spirito di appartenenza. Ma nessuno dice niente, nessuno alza la testa e s'incazza. Va tutto bene. Ma che razza di posto è diventato? Ti ho amato tanto,paese mio nativo, sei stato la cornice di tutta la mia vita ma adesso non ti riconosco più e non vedo l'ora di lasciarti.
Ermanno Dori
(da saturnonotizie.it)
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