A fine mese, un sacerdote aretino, in media si mette in tasca circa mille euro. Questa la cifra al netto che mensilmente viene corrisposta ad un prete "prima nomina". Secondo quanto riportato direttamente da alcuni religiosi aretini, la loro busta paga ammonta - euro più euro meno – a poco più di mille euro mensili. Le variazioni di compenso per preti e religiosi vari, dipendono anche dal numero di abitanti residenti nella propria parrocchia. Ma come si calcola di preciso lo stipendio di un sacerdote? Ciascuno dei 242 preti presenti in altrettante parrocchie del territorio aretino ricevono un compenso mensile dall’Istituto Centrale Sostentamento Clero, il quale calcola l’ammontare dello stipendio in base a punteggi. Il punteggio di partenza è pari ad 80 (sacerdoti “base” ordinati di fresco). Poi, ci possono essere punti in aggiunta a questi calcolati secondo altre voci: anzianità, oneri d’ufficio, e altro ancora. Fino ad un massimo di 110 punti. Il corrispettivo per ciascun punto è di 12,36 euro. E questo è lo stipendio base, ovvero quello che in teoria spetta a tutti sacerdoti e viene elargito dall'Istituto. Ma a contribuire alla formazione della busta paga possiamo trovare anche le seguenti altre voci: percentuale di offerte che ogni parroco è tenuto a trattenere per se dalla Parrocchia (pari a 0,071 euro per ciascun abitante del proprio territorio di competenza) ed eventuali stipendi derivati da altri uffici (insegnamento della religione, uffici di Curia). Tutte voci che successivamente vengono detratte dall'ammontare corrispettivo previsto dall'Istituto Centrale. Esulano da questo conteggio le cariche massime della chiesa. Secondo una cifra approssimativa, un vescovo può arrivare a prendere sulle 2.000 euro. (Arezzonotizie)
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