Intervista con Antonio Polito, presidente del comitato per la tutela e la valorizzazione di questa località.
Al presidente del Comitato per la Tutela e la Valorizzazione del borgo storico di Monteviale nel Comune di Badia Tedalda, Antonio Polito, abbiamo voluto porre delle domande per capire come mai lui, persona che viene da fuori, precisamente da Roma, è così impegnato nel difendere questo borgo antico, dal momento che qui è venuto per la prima volta circa quarant'anni fa. "E' vero che sono partito in ritardo, ma ho intenzione di recuperare - sono queste le prime parole che Antonio Polito ci dice - in quanto estraneo alla cultura locale, per me è ancora di più gratificante contribuire nel mio piccolo a conservare la storia e la cultura di questa piccolo comunità; sia che si tratti di un cippo votivo, di un forno comune o di una vecchia fontanella. Credo - continua - che una cultura locale è sempre un arricchimento di una cultura più generale; inoltre, il sapere e la conoscenza hanno cittadinanza universale, per cui in quest'ambito nessuno può dirsi forestiero. Monteviale è abitata da gente che viene dalla Romagna, da stranieri, da me stesso che vengo dalla Capitale; ognuno, anche inconsapevolmente, esprime idee e mette in atto comportamenti dettati dalla propria cultura. Il Comune di Badia - precisa Polito - ha fatto sostituire alla cannella della fonte il vecchio rubinetto a flusso continuo ma regolabile, con uno a pressione, creando non pochi disagi alle persone e agli animali per essere abbeverati. E' proprio brutto vedere le vasche della fontanella di Monteviale completamente asciutte: difficilmente, passeranno indenni il prossimo inverno, dal momento che già da ora mostrano segni evidenti di cedimento e un maleodorante olezzo di acqua stagnante". A Monteviale ci sono poche persone e i servizi potrebbero essere in esubero rispetto agli effettivi abitanti? "Se si parla di abitanti normalmente stabili potrei essere d'accordo - spiega il presidente del comitato - ma anche qui il discorso sarebbe più complesso. Se però si parla di gente che frequenta Monteviale per vari interessi, questa è assai numerosa; c'è chi alleva gli animali, chi taglia la legna, chi produce prodotti naturali e chi fa sana agricoltura". Ma il sindaco vi ha dato una risposta? "La risposta che ha dato il sindaco Fabrizio Giovannini potrebbe essere condivisibile, quando dice che tale operazione ha fatto parte di un intervento più generale di riduzione dei consumi nei diversi erogatori pubblici - precisa Antonio Polito - se non fosse che dal serbatoio di Monteviale tracima un flusso consistente di acqua di rifiuto che la società Nuove Acque preferisce versare nei campi causando danni piuttosto che convogliarla nella fontanella a beneficio della comunità e dell'agricoltura. Lo spreco è sempre un danno per la collettività, specialmente quando riguarda una risorsa di prima necessità". E la risposta di Nuove Acque? "Nessuna! Abbiamo inviato un fax con la richiesta di utilizzo del rifiuto, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta - conclude il presidente Polito - evidentemente contiamo poco, ma noi comunque continuiamo a ritenerla doverosa una risposta per sapere cosa fare, al fine di non farci danneggiare i terreni".
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