Umberto Eco a Sestino. Incontro tra arte, dibattito e pittura


Continuano le iniziative per celebrare i 40 anni di vita della Società di Studi Storici per il Montefeltro, nei cui interessi, fin dall’inizio, è rientrato Sestino: anzi si può dire che proprio tale Società, attraverso la sue varie pubblicazioni, ha riattualizzato e “scoperto” la storia millenaria di Sestino, dall’epoca preistorica a quella “Civiltà contadina”, che rappresenta il displuvio tra “modernità transeunte” e “elaborazione/rielaborazione” dell’antropologia. Martedì 23 agosto l’appuntamento era a Montecerignone, nella straordinaria rocca medievale ma sagomata da Francesco di Giorgio Martini. Un luogo simbolo anche per Sestino, perché fu lì che dal 27 al 30 novembre 1520 furono firmati i trattati tra il card. Ennio Filonardi, Francesco Vettori e Bonifazio di Zanobi per il passaggio di Sestino alla Repubblica Fiorentina. L’esame dei contenuti dell’ultima pubblicazione della rivista “Studi Montefeltrani”, comprende ben tre saggi su Sestino, riguardanti argomenti inediti. Umberto Eco, chiamato a illustrare il volume, dopo aver percorso il travaglio dei confini del Montefeltro ed esaltato la liminarità anzi la “marginalità” come fattore principale della storia, si è soffermato sullo studi di Alessandro Marchi: ”Il Maestro di Sestino e la pittura al tramonto del Medioevo: tra Montefeltro e Massa Trabaria”. “Una storia attraente quella del “Maestro di Sestino”- ha chiosato Umberto Eco- un pittore sconosciuto che ora si scopre aver lavorato moltissimo, con mano sicura. Le numerose opere riscontrate e riportate nel testo sembrano- si potrebbe dire con simpatia - una replica fotografica che lascia una scia dentro e ben oltre il Montefeltro”. Il “Maestro di Sestino” è l’autore dello stendardo della Misericordia di Sestino, studiato tempo addietro sia da Alessandro Marchi, sia da Paola Refice quando tale stendardo in lino, bifacciale , con la Madonna della Misericordia sul davanti e dietro una straordinaria crocifissione, datato 1421, fu restaurato e riportato ai suoi caratteri originali. Dietro la “filologia” di questo quadro sono stati rintracciati vari affreschi e varie opere soprattutto nelle Marche e anche nell’Umbria. Le iniziative della Società di Studi Storici per il Montefeltro continuano. C’è da sperare che Sestino, dopo l’interessamento di tanti studiosi, accolga un appuntamento, magari sotto lo sguardo del “Maestro di Sestino”, nella chiesa che da sempre accoglie il prezioso stendardo. (Arezzo notizie)

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