A un mese esatto dalla partenza del nuovo ente di gestione, i promotori dell'iniziativa intendono conoscere quale ruolo dovranno recitare Sansepolcro e la Valtiberina.
A un mese esatto dalla scadenza fatidica del 7 novembre, la coalizione che alle amministrative di maggio a Sansepolcro ha appoggiato la candidatura a sindaco di Danilo Bianchi si è resa promotrice del convegno speciale sulla emergenza idrica della diga di Montedoglio. L'appuntamento è fissato per le 21.00 di questa sera nella sala teatro del convitto Inpdap "Regina Elena", un luogo che non ha la stessa capienza del palazzetto dello sport, originariamente richiesto da Democratici per Cambiare, Italia dei Valori, Sinistra Ecologia Libertà e Rifondazione Comunista. "Vista la delicatezza del tema – ha dichiarato Massimo Canosci – avremmo preferito il palasport, però invito ugualmente tutti a venire, a costo anche di star fuori dal locale: se non ci siamo, è chiaro poi che non ci possiamo nemmeno lamentare. Nonostante tutti i proclami fatti dai politici, vi sono ancora piante di 30 metri adagiate lungo il corso del Tevere, con il rischio che una prossima piena del fiume possa provocare gli stessi danni della diga. E poi, il 7 novembre dovrebbe teoricamente partire il nuovo ente di gestione creato dalla Regioni Toscana e Umbria al posto dell'Ente Irriguo: alcuni parametri importanti dovranno garantire la Valtiberina dal punto di vista sia della sicurezza che del ritorno economico. Nella mozione presentata dalla coalizione di Danilo Bianchi (quindi dallo stesso Bianchi e dai consiglieri Lorenzo Moretti ed Emanuele Calchetti), ma firmata anche dai consiglieri provinciali Michele Del Bolgia e Sara Boncompagni e votata all'unanimità sia dal consiglio provinciale di Arezzo che da quello comunale di Sansepolcro, si impegnano le rispettive giunte ad attivarsi presso la Regione e il Ministero competente perché il nuovo soggetto gestore dell'invaso rimanga demaniale; perché quest'ultimo si accolli le opere di manutenzione ordinaria; perché – punto fondamentale – vengano coinvolti gli enti locali nei territori dei quali insistono le opere idrauliche di maggior rilevanza con adeguate procedure partecipative; perché – altro punto fondamentale – vi sia rappresentatività nel nuovo soggetto degli enti locali nel cui territorio insiste la diga e perché venga favorita una specifica vocazione di fornitura di acqua potabile in aggiunta alle erogazioni a scopo irriguo e che questa vocazione diventi un'ulteriore importante forma di sostentamento finanziario. "Già da qualche mese abbiamo iniziato a lavorare sul convegno – spiega Luca Galli - e i primi contatti li abbiamo presi con il consigliere regionale Marco Manneschi dell'Idv, che ha trovato il modo di accordarsi con l'assessore Gianni Salvadori, il quale assieme alla collega umbra Fernanda Cecchini avrà il compito di dar vita al nuovo organismo. Da iniziativa nostra, abbiamo deciso di fare un atto di maturità e di trasformarla in un qualcosa di più ampio, allargandola al Comune di Sansepolcro e presentando la mozione passata all'unanimità: crediamo che questa debba essere una vittoria di tutta Sansepolcro. Se va bene il suo patrocinio, meno d'accordo ci trova l'impostazione più elitaria e ristretta data al convegno dal Comune, anche se la platea potrebbe essere più qualificata. Noi, per informare la gente, abbiamo realizzato e pubblicato uno speciale opuscolo e ora vogliamo sapere quale ruolo dovranno recitare Sansepolcro e la vallata nel nuovo ente, a livello non soltanto di partecipazione ma anche di benefici: questa zona si ritrova con una grande risorsa, ma ha pagato anche qualcosa in termini di sacrificio del territorio". E intanto, alla vigilia del convegno un imprenditore di Sansepolcro a suo tempo impegnato anche in politica, Franco Pagelli, fa rilevare come i Comuni rivieraschi abbiano diritto a ricevere un canone qualora essi si siano riuniti in consorzio, come stabilisce il Regio Decreto n. 1775 dell'11 dicembre 1933 con successiva integrazione attraverso la legge n. 959 del 27 dicembre 1953; tuttavia, il provvedimento ha un effetto retroattivo, ragion per cui le amministrazioni di Pieve Santo Stefano, Sansepolcro, Anghiari e Caprese Michelangelo avrebbero diritto – secondo la tesi di Pagelli – a essere rimborsate dai fruitori per aver dato l'acqua agli altri. Ad avallare questa posizione, la causa vinta da un Comune del Meridione che non aveva ricevuto soldi dall'Enel.
“Il convegno su Montedoglio dovrà essere un momento fondamentale per dimostrare la coesione del nostro territorio che ha esigenze diverse rispetto a tutti gli altri sulla questione. Come hanno dimostrato gli eventi della notte tra il 29 e il 30 dicembre 2010, non solo abbiamo sacrificato parte delle nostre terre per realizzare l’invaso, ma siamo anche le aree maggiormente esposte in caso di improvvisi rilasci d’acqua causati da incidenti o calamità. Il Convegno è per questo stato promosso da tutto il Consiglio Comunale, cioè da tutte le forze politiche che sono chiamate a sostenere gli interessi di Sansepolcro, delle sue frazioni e delle popolazioni che le abitano. Sarebbe strumentale e fuori luogo che qualche forza politica, in maniera totalmente scorretta, tentasse di accreditarsi diversamente nei confronti di questo importante appuntamento. Il mio obiettivo è quello di ottenere risultati e non certo quello di fare polemiche.” Così il sindaco Daniela Frullani in merito all’importante iniziativa che si svolgerà dalle 21 odierne presso il teatro del collegio Inpdap venerdì prossimo dal titolo “Diga di Montedoglio…Quale Futuro? “La nostra volontà, dell’Amministrazione, della Giunta e del Consiglio Comunale, è quella di avere un ruolo decisivo nella futura gestione della Diga di Montedoglio entrando nel costituendo ente che prenderà il posto dell’Eiut dal prossimo 7 novembre. Oltre a questo ci sono altri ed importanti temi correlati che devono essere affrontati, ad iniziare dalla messa in sicurezza del nostro territorio, troppo fragile e ad altissimo rischio dal punto di vista delle infrastrutture. (Saturno Notizie)
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