Si riunirà domani a Firenze la conferenza dei servizi per dare o meno il proprio ok. La paura principale si chiama speculazione.
Tornano le polemiche e le paure di speculazione per il parco eolico di Poggio Tre Vescovi a Sestino: domani, infatti, si riunirà a Firenze la conferenza dei servizi nell'ambito della quale il Ministero per i Beni e le Attività culturali comunicherà ufficialmente la propria decisione. Bocciatura o via libera? Il parere negativo è dato per scontato, mentre del clamoroso avrebbe, se confermato nei fatti, il compromesso individuato, che la sezione Italia Nostra di Sestino battezza sin da ora come "finestra sulla speculazione". I tecnici guidati da Giancarlo Galan, infatti, secondo voci molto attendibili, inviteranno la società proponente Geo Italia a elaborare un nuovo progetto che preveda, obbligatoriamente, la riduzione del numero delle pale e - a discrezione dell'azienda stessa - la diminuzione dell'altezza delle stesse. "Auspichiamo che il dicastero preposto alla conservazione del paesaggio e del patrimonio artistico-culturale non sia seriamente intenzionato a proporre questa alternativa perché così facendo – spiega il presidente di Italia Nostra, Gabriele Cevasco - confermerebbe l'avanzata della speculazione. Facciamo presente che il modello gestionale individuato dalla Geo Italia che prevede l'azionariato diffuso, l'assunzione di manodopera locale e la sua formazione in loco, nel caso di un ridimensionamento del progetto, sarà totalmente insostenibile". Ma il presidente Cevasco non si ferma qui e continuando nel suo comunicato dichiara: "Tutto ciò aumenterà il rischio legato alla nascita di più parchi indipendenti tra loro sullo stesso territorio. Una simile finestra sarebbe elemento di forte attrazione per tutte quelle aziende senza scrupoli che, tradendo le aspettative dei territori, pur consapevoli dell'insussistenza delle condizioni minime di sostenibilità economico-finanziaria, redigono egualmente il progetto ridimensionato, senza realizzare l'intervento, con l'esclusivo obiettivo di ottenere l'autorizzazione da rivendere al "miglior offerente", nella maggior parte dei casi identificabile con chi a interesse a pulire denaro sporco". Italia Nostra di Sestino, qualora il Ministero decidesse di aprire "la finestra sulla speculazione", auspica sin da ora che la società proponente Geo Italia rinunci alla suddetta alternativa, ed esorta, gli attori interessati e amministrazione comunale in primis il sindaco Elbo Donati, a non lasciarsi illudere e a bocciare con forza e fermezza anche la via del ridimensionamento progettuale che, al contrario di quanto possano far credere i procacciatori di guadagni facili, avrebbe il solo e drammatico fine di svendere i propri territori alla speculazione e al mercato delle autorizzazioni facili.
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