Le Misericordie di Badia Tedalda e Sestino insieme per dare una risposta in tempi brevi.

L’impegno delle due Misericordie. Il coordinamento della centrale per la scelta migliore (elicottero e/o intervento da Sassocorvaro)
Da quattro mesi nelle difficilissime aree montane di Badia Tedalda e Sestino è in vigore un accordo con le locali misericordie per il servizio di supporto al 118.
Un accordo che a parere dell'Azienda sanitaria e delle stesse Misericordie sta fornendo risultati importanti in termini di sicurezza della popolazione. La prova del fuoco, anche se sarebbe più giusto dire "del ghiaccio" si avrà nei prossimi quattro mesi, quando le condizioni metereologiche rendono a volte proibitive le possibilità di soccorso nei tempi dovuti. Ma quando sperimentato dal primo a luglio ad oggi rappresenta una valida base per poter affermare che il modello individuato rappresenta oggi la formula più adeguata per questo territorio.
Per dodici ore al giorno (dalle 08,00 alle 20,00) c'è sempre una ambulanza pronta ad intervenire (alternativamente si trova a Badia Tedalda o a Sestino). Ma nelle stesse ore, in caso di richiesta di soccorso  la centrale del 118 sia per codici maggiori (giallo e rosso ) che minori, (verde)  attiva l'ambulanza più vicina anche se non è in servizio (e vedremo che proprio alcuni giorni fa questo meccanismo ha funzionato, probabilmente salvando una vita umana). Così come previsto dall'accordo a suo tempo firmato dal direttore del 118 Massimo Mandò con i presidenti delle due Misericordie Mauro Bartolini e Luciano Crescentini, dietro le indicazioni della centrale che coordina gli interventi, per i codici maggiori l'ospedale di riferimento è quello di Sassocorvaro, nelle Marche (da Sestino meno di mezz'ora di strada, mentre per raggiungere Sansepolcro si va ad oltre  un'ora, neve o ghiaccio permettendo). Per la stessa ragione di distanza, c'è un accordo con la Asl marchigiana per far intervenire, in caso di necessità un medico dell'emergenza territoriale sempre da Sassocorvaro, con una enorme riduzione del tempo di intervento questo solo per i casi di massima emergenza arresto cardio respiratori o paziente non cosciente.
Si tratta comunque, statisticamente, di pochissimi casi all'anno, (intorno a 10-15 codici rossi all'anno).
E come spesso accade, la soluzione migliore nei casi gravi, resta l'elicottero. Il Pegaso utilizza già regolarmente la pista di atterraggio realizzata a Sestino, per la quale sono in corso le pratiche anche per la abilitazione al volo notturno. Solo il maltempo potrebbe a quel punto far scegliere l'ambulanza come mezzo di trasporto.
In definitiva questi primi quattro mesi hanno dato risultati importanti e di grande soddisfazione nella assistenza ai cittadini.

CASO EMBLEMATICO
Dei casi che si potrebbero citare (che comunque sono davvero pochi di una certa gravità), vediamo proprio l'ultimo in termini di tempo.
Domenica pomeriggio, ormai a tarda ora, arriva una chiamata da Sestino per una signora di oltre 90 anni che ha uno scompenso cardiaco. Viene inviata alla sua abitazione l'ambulanza più vicina, anche se questa non era di turno. L'ambulanza con i volontari è arrivata in un minuto, iniziando subito a fornire alla centrale i parametri vitali essenziali.
Nel frattempo la CO 118 invia presso l'abitazione della signora anche il medico della continuità assistenziale,  che insieme ai volontari della Misericordia di Sestino forniscono le prime cure alla paziente
Infine la signora, con le necessarie precauzioni, viene trasportata con l'ambulanza della Misericordia di Sestino, all'ospedale di Sassocorvaro, nei tempi giusti per poterla curare.
Questo dimostra che quando le istituzioni lavorano in tempo di pace alla costruzione di percorsi assistenziali corretti, quando arriva il tempo della guerra sono in grado di dare risposte corrette ai bisogni delle popolazioni. (Saturnonotizie)

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